L’aumento delle spese legate, tra i vari aspetti, alla previdenza per la vecchiaia e all’esercito rappresenta una notevole sfida per il bilancio federale. Secondo il piano finanziario 2026-2028, si prevedono deficit strutturali fino a tre miliardi di franchi all’anno. Come reazione, il Consiglio federale ha sottoposto a consultazione varie decine di misure, la maggior parte delle quali sul fronte delle spese. Le misure di risparmio previste avranno un impatto significativo sui comuni in diversi settori.
Nella sua presa di posizione sul pacchetto di sgravio 2027 per il bilancio federale, l’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) riconosce la necessità d’intervenire in relazione al bilancio federale. Tuttavia, critica l’attenzione unilaterale rivolta alle misure sul fronte delle spese e sottolinea che il pacchetto di sgravio prevede risparmi nettamente maggiori rispetto al deficit previsto nell’ultimo bilancio. In particolare, l’Associazione deplora tuttavia il fatto che i comuni e i cantoni siano stati esclusi dall’elaborazione di possibili misure di sgravio, il che contrasta con l’articolo 50 della Costituzione federale, secondo cui, nell’ambito del suo agire, la Confederazione tiene conto delle possibili conseguenze per i Comuni. L’ACS chiede pertanto un maggiore coinvolgimento dei comuni, ad esempio attraverso un gruppo di lavoro tripartito. L’Associazione dei Comuni Svizzeri si oppone fermamente al fatto che la Confederazione trasferisca unilateralmente l’onere ai cantoni e ai comuni. Inoltre, il presente pacchetto di sgravio non deve anticipare il progetto Dissociazione 27.
In particolare, l’ACS critica le seguenti misure di risparmio previste.
Riduzione a quattro anni dell’obbligo d’indennizzo per le somme forfettarie globali
Oggi la Confederazione versa ai cantoni un contributo per i costi dell’aiuto sociale dei richiedenti l’asilo, delle persone ammesse provvisoriamente e delle persone con statuto di protezione S. Questa somma forfettaria globale viene versata per cinque o sette anni, in base alla situazione. In futuro la Confederazione vorrebbe pagare la somma forfettaria globale solo per quattro anni, risparmiando così circa 700 milioni di franchi all’anno a partire dal 2028. L’ACS si oppone fermamente a questo trasferimento dell’onere: per l’integrazione serve tempo affinché risulti sostenibile. Tuttavia, ora i comuni saranno gravati maggiormente in termini finanziari e subiranno le conseguenze di un’integrazione inadeguata. L’ACS respinge la misura di risparmio e ritiene scioccante un cambiamento unilaterale del compito comune dell’asilo.
Riduzione dei compiti comuni nel settore ambientale
Molti compiti nel settore ambientale, tra cui la protezione contro le piene e i rischi naturali, sono svolti dalla Confederazione insieme ai cantoni. Ora la Confederazione vuole ridurre del dieci per cento il proprio contributo in questo settore, il che corrisponde a circa 50 milioni di franchi nel 2028. Se ciò accadrà, i cantoni dovranno ridurre il numero di progetti sostenuti, rinviare l’attuazione di progetti e persino sospenderne alcuni. Tutto questo mentre il rischio di catastrofi naturali aumenta a causa dei cambiamenti climatici. Come lo hanno dimostrato le inondazioni della scorsa estate, per proteggersi dagli eventi naturali si devono aumentare – e non diminuire – le risorse. L’ACS respinge quindi chiaramente l’ipotesi di ridurre i compiti comuni nel settore ambientale.
Misure di risparmio nel settore dei trasporti
Anche il settore dei trasporti è fortemente interessato dagli sforzi di riduzione dei costi. Il Consiglio federale intende ridurre i conferimenti al Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) del 10 per cento, ovvero di circa 100 milioni di franchi, i conferimenti al Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF) di 200 milioni di franchi e le indennità nel traffico viaggiatori regionale di circa 60 milioni di franchi all’anno. Alla luce degli impellenti problemi di trasporto nei villaggi e negli agglomerati, l’ACS considera in modo molto critico le misure di risparmio in questo settore. In particolare, teme che ciò possa compromettere i collegamenti con i comuni di piccole dimensioni e periferici. Inoltre, i trasporti pubblici ben sviluppati costituiscono la base per raggiungere l’obiettivo delle emissioni nette pari a «zero».
Rinuncia a ulteriori conferimenti al Fondo per lo sviluppo regionale
Nell’ambito della Nuova politica regionale (PNR), la Confederazione e i cantoni sostengono progetti di sviluppo economico nelle regioni rurali e di montagna. I cantoni contribuiscono in misura almeno equivalente alla Confederazione. Il Consiglio federale prevede ora di non versare ulteriori conferimenti al Fondo speciale per lo sviluppo regionale. Nel 2028, ciò corrisponderebbe a un risparmio di 26 milioni di franchi. L’ACS si era già opposta alla cancellazione del conferimento al fondo PNR durante il dibattito sul budget per il 2025. Il Fondo ha dimostrato la propria validità e ha un importante effetto leva: ogni franco federale innesca un investimento cinque volte maggiore nelle regioni di montagna e in quelle rurali. Inoltre, i tagli invierebbero un segnale negativo alla popolazione delle regioni rurali e in quelle rurali in termini di politica statale. L’ACS si oppone quindi fermamente ai tagli o addirittura all’interruzione completa dei conferimenti al fondo.
Le misure di risparmio proposte unilateralmente dalla Confederazione riguardano molti altri settori d’interesse comunale, tra cui per esempio le sovvenzioni per la politica climatica, il sostegno indiretto della stampa, il settore culturale, il turismo e il programma SvizzeraEnergia. Anche in questo caso, l’ACS chiede alla Confederazione di evitare misure di risparmio. La posizione completa dell’Associazione figura nella presa di posizione.
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