Legge sul servizio nazionale degli indirizzi: il Consiglio nazionale vuole procedere

Attualmente la consultazione degli indirizzi è possibile solo a livello cantonale e comunale. Insieme ai cantoni e alle città, l’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) s’impegna (in francese) pertanto per la legge sul servizio nazionale degli indirizzi, che costituisce la base per un servizio nazionale degli indirizzi (SNI). La nuova banca dati consentirà alle autorità federali, cantonali e comunali nonché a terzi con mandato legale di consultare gli indirizzi di residenza registrati delle persone fisiche in tutta la Svizzera. La ricerca avverrà in base al numero AVS della persona.

Un servizio nazionale degli indirizzi promuoverebbe la digitalizzazione e l’efficienza nell’amministrazione e ridurrebbe significativamente l’onere necessario per cercare gli indirizzi e la residenza, il che per finire risulterebbe vantaggioso anche per la popolazione. Contemporaneamente, la sovranità dei dati continuerebbe a rimanere agli uffici controllo abitanti dei comuni e dei cantoni. Nella scheda relativa alla legge sul servizio nazionale degli indirizzi (in francese) dell’Ufficio federale di statistica sono riassunti gli argomenti principali che spiegano per quale motivo serve un SNI, quali sono i suoi vantaggi e come può essere utilizzato.

L’ACS è lieta di apprendere che il Consiglio nazionale ha deciso di non rinviare la legge sul servizio nazionale degli indirizzi al Consiglio federale durante la sessione di primavera. L’affare invece ritorna ora alla sua Commissione delle istituzioni politiche (CIP-N), il che aumenta le possibilità di un’attuazione tempestiva. Già nel dicembre 2023 il Consiglio degli Stati si era espresso a favore di una modifica per il servizio nazionale degli indirizzi dal 2025: oltre ai comuni, anche i cantoni sarebbero esentati dagli emolumenti.