Dal punto di vista socio-politico, l’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) sostiene il passaggio da un’imposizione congiunta a un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile. In questo modo si vuole porre fine alla disparità di trattamento fiscale delle coppie sposate (espressione chiave «No agli svantaggi per le coppie sposate»).
Nella sua presa di posizione, l’ACS sottolinea che lo Stato deve porsi domande pratiche su come e a quale prezzo possa essere attuato un cambiamento di paradigma del genere in materia fiscale. Per l’ACS è chiaro che l’introduzione dell’imposizione individuale deve avvenire a tutti e tre i livelli statali. A tal riguardo, è importante che qualsiasi riforma fiscale possa essere attuata con un onere amministrativo ragionevole per i comuni e che il rapporto costi-benefici sia equilibrato sotto il profilo economico, finanziario e sociale.
Non vanno trascurate le nuove questioni di delimitazione che si presenteranno, come per esempio nell’ambito dell’assegnazione dei beni ai coniugi. Occorre inoltre chiarire le implicazioni con altri ambiti politici, come il settore sociale (riduzione dei premi, IPG, AVS, aiuto sociale finanziario). Alla luce di queste riflessioni e del fatto che l’introduzione dell’imposizione individuale comporterebbe una riforma fiscale in tutti e 26 i cantoni, si può prevedere un periodo di attuazione di almeno dieci anni.
L’appianamento delle divergenze esistenti non deve comportare nuovi svantaggi. È inaccettabile che, con una nuova imposizione individuale a prescindere dallo stato civile, solo alcune forme di convivenza siano favorite dal punto di vista finanziario.
In caso di modifica del sistema d’imposizione individuale, l’ACS preferisce la variante 2 del progetto posto in consultazione, con una deduzione decrescente per differenza di reddito. Inoltre, nonostante le diverse questioni legali, finanziarie e socio-politiche ancora aperte, occorre evitare un periodo prolungato di incertezza giuridica.
Link per consultare la presa di posizione (in tedesco)