Con l’iniziativa parlamentare 21.403 è previsto uno sgravio fiscale per i genitori che si affidano a una custodia complementare per i propri figli. L’ACS ha supportato il progetto di legge approvato dal Consiglio nazionale nel marzo 2023. La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) propone ora tuttavia un altro modello di assegno di custodia. Questo modello prevede l’erogazione dell’assegno di custodia attraverso la legge sugli assegni familiari, escludendo quasi completamente un contributo a livello federale e addossando, per contro, i costi al settore economico, cioè ai datori di lavoro ed eventualmente ai dipendenti. In accordo con la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS) come anche con l’Unione delle città svizzere, l’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) ha preso posizione in merito al progetto di legge della CSEC-S.
L’erogazione dell’assegno di custodia attraverso la legge sugli assegni familiari viene approvata dal comparto comunale a fronte di minori oneri amministrativi. Inoltre, l’ACS ritiene positivo il fatto che, per quanto concerne l’importo dell’assegno di custodia, la CSEC-S sia in linea con il progetto di legge del Consiglio nazionale (progetto CSEC-S: almeno 100 franchi al mese per ogni bambino/bambina che viene custodito/a un giorno alla settimana da una struttura istituzionale). Tuttavia, nella sua presa di posizione l’ACS fa presente che l’assegno deve essere periodicamente adeguato all’inflazione.
In uno spirito di compromesso, l’ACS può anche accettare la limitazione del campo di applicazione fino al settimo anno di vita compiuto, cioè all'incirca cinque anni in meno rispetto a quanto previsto dal progetto di legge del Consiglio nazionale (fino alla fine della scuola elementare).
L’ACS è invece assolutamente contraria alla richiesta di garantire il finanziamento degli assegni di custodia esclusivamente attraverso il settore economico. A questo riguardo, la Confederazione ha una corresponsabilità: una migliore conciliazione tra famiglia e lavoro gioverebbe a tutti i livelli istituzionali (entrate fiscali, attrattiva dell’economia locale). Su questo è d'accordo anche il Consiglio nazionale, che l'anno scorso ha approvato un contributo a livello federale di circa 700 milioni di franchi all’anno. Parimenti l’ACS chiede che la CSEC-S modifichi il progetto di legge in maniera tale che la Confederazione contribuisca a una parte considerevole delle spese degli assegni di custodia.
Infine, l’iniziativa parlamentare 21.403 prevede anche un miglioramento della custodia di bambini complementare alla famiglia mediante accordi programmatici tra Confederazione, cantoni e comuni. A tale riguardo l’ACS chiede in particolare che nella concezione degli accordi programmatici si tenga conto delle rispettive condizioni locali.
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