Secondo la nuova prassi della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), è stato concesso lo status di rifugiate alle donne e alle ragazze fuggite dall’Afghanistan a partire da giugno 2023. Le donne afghane che sono state ammesse provvisoriamente in Svizzera possono quindi presentare una nuova domanda d’asilo, in seguito alla quale in genere viene loro riconosciuto lo status di rifugiate. A partire da tale momento, la Confederazione verserà una somma forfettaria globale per coprire i costi dell’assistenza sociale per un periodo di cinque anni, indipendentemente dalla durata dell’ammissione temporanea delle interessate.
Ora la Confederazione intende modificare questa prassi. Con la revisione dell’ordinanza 2 sull’asilo relativa alle questioni finanziarie (OAsi 2), in futuro, in caso di cambiamento di status, si terrà conto della durata del sussidio esistente; ciò significa che la Confederazione dovrà versare un importo forfettario globale per un periodo di tempo inferiore. La modifica dell’OAsi 2 comporterebbe quindi perdite milionarie per i cantoni e i comuni e avrebbe un impatto negativo concreto sul processo d’integrazione delle interessate.
Nella sua presa di posizione, l’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) sottolinea quindi che la sistemazione e l’assistenza delle persone che chiedono l’asilo è un compito comune di Confederazione, cantoni e comuni. L’ACS deplora vivamente che la modifica della ripartizione dei compiti sia stata pianificata senza informare e consultare i cantoni e i comuni, e respinge la revisione. L’ACS invita la Confederazione a trovare soluzioni comuni per eliminare il trasferimento dell’onere ai cantoni e ai comuni.
Alla presa di posizione (in tedesco)