Comuni, Città e Cantoni rivestono un ruolo chiave nell’organizzazione e nello sviluppo del sostegno alla prima infanzia così come della custodia di bambini complementare alla famiglia. Insieme all’Unione delle città svizzere, l’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) ha quindi dedicato la sessione semestrale dell’intergruppo parlamentare Politica comunale all’iniziativa 21.403 «Preparare ora il terreno per una custodia di bambini complementare alla famiglia sostenibile e per gli sgravi per le famiglie a partire dal 2025». Questa iniziativa parlamentare chiede che l’attuale finanziamento iniziale temporaneo da parte della Confederazione per la custodia di bambini complementare alla famiglia venga sostituito da un sostegno permanente.
Il consigliere nazionale Kurt Fluri ha sintetizzato la richiesta principale dell’iniziativa dicendo che, anche se negli ultimi anni è già stato fatto molto, sono necessari ulteriori sforzi congiunti per approdare a soluzioni sostenibili e soprattutto a una riduzione determinante dei contributi versati dai genitori. In futuro la Confederazione dovrebbe pertanto partecipare in maniera permanente al finanziamento dei costi di custodia.
Il consigliere nazionale Philipp Kutter, presidente della sottocommissione competente all’interno della Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura (CSEC-N), ha aggiunto che l’approvazione del progetto di legge farà in modo che bambini e giovani vengano sostenuti meglio. L’iniziativa migliorerebbe la parità tra i sessi e incentiverebbe i Cantoni e i Comuni a impegnarsi finanziariamente a favore del sostegno alla prima infanzia e della custodia di bambini complementare alla famiglia. Kutter ha affermato che l’iniziativa rispetta anche la sussidiarietà della Confederazione in questa materia.
I rappresentanti dei tre livelli istituzionali hanno poi discusso il progetto di legge in un ciclo di dialoghi. Secondo la sindaca del Comune di Bussigny (VD) e la vicepresidente dell’ACS Claudine Wyssa, l’Iv. Pa. serve a ridurre i costi per i genitori in modo efficiente e sostenibile. Contemporaneamente ci devono essere investimenti nella qualità del sostegno alla prima infanzia e della custodia di bambini complementare alla famiglia. Per il consigliere comunale di Lucerna Martin Merki è d’altra parte chiaro che l'estensione della custodia di bambini complementare alla famiglia porterà a un aumento dell’occupazione, a maggiori entrate fiscali e a una riduzione della povertà. Tutti e tre i livelli istituzionali dovrebbero quindi partecipare al finanziamento. A nome della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS), la sua segretaria generale Gaby Szöllösy ha infine sottolineato che una politica valida per la prima infanzia promuove le pari opportunità e la conciliabilità tra famiglia e lavoro. Inoltre, una custodia di bambini complementare alla famiglia ben organizzata farebbe sì che le madri partecipino molto di più alla vita professionale – il che, a sua volta, aiuterebbe a colmare il divario pensionistico. Considerando tali vantaggi per la società nel suo complesso, la Confederazione avrebbe una corresponsabilità in materia di sostegno alla prima infanzia e custodia di bambini complementare alla famiglia.
Nell’ambito della propria presa di posizione (francese), a inizio settembre 2022 anche l’ACS aveva espressamente appoggiato l’Iv. Pa. 21.403. Alla sessione dell’intergruppo parlamentare Politica comunale è emerso che fra i tre livelli istituzionali della Confederazione vi è un ampio consenso su questo progetto equilibrato. Adesso occorre sfruttare questa circostanza favorevole in Parlamento. Se si facesse un passo avanti a questo riguardo, i Comuni, le Città e i Cantoni potrebbero idealmente contare su un sostegno permanente da parte della Confederazione già dall’anno 2025.